Da William Shakespeare
Traduzione: Cesare Vico Lodovici
Interpreti
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Tecnico audio
Foto di scena
Progetto grafico
Regia
Moro di Venezia - Otello
Adattamento di Raffaele Patti all’Otello di William Shakespeare, tragedia in un prologo, un atto e un epilogo. La vicenda narra l’ascesa dell’amore del generale magrebino Otello per la bella Desdemona, figlia del potente senatore della Repubblica veneziana Brabanzio; l’intreccio di sospetto e gelosia architettato dal cristiano e perfido alfiere Iago, condurrà il destino dei due amanti in un pantano di malefici e gelosia, fino al tragico epilogo finale.
L’opera che ispira il testo, che lascia intatta la poesia del verbo, è uno dei capisaldi della scrittura tragica del Bardo inglese ed è uno dei componimenti drammaturgicamente più moderni, in virtù di una contemporaneità di temi e di intenzioni che rimandano ai più comuni fenomeni di femminicidio e razzismo; il doppio assassinio ai danni di Desdemona e Emilia, che della donna ne simboleggiano la rivolta, la tenacia e la spiritualità, sono immersi in un contesto sociale nel quale il fallimento della mescolanza razziale sancisce il più alto paradosso all’opera di Shakespeare: il bianco e cristiano Iago, architetto di una sagace quanto perfida ragnatela di infamia e malvagità, conduce il valoroso “Moro” musulmano ad una condotta violenta e controversa ai danni della sua amata Desdemona. L’opera del regista Raffaele Patti, qui anche nei panni dell’antieroe Iago, cerca un continuo contatto con la contemporaneità d’azione, ricamando un intrigo le cui tinte simboliche attraversano uno spazio temporale di oltre quattro secoli di utopica ricerca dell’ideale società globale, impattando il muro della follia e dell’umana indignazione in un surreale quanto sanguinante scenario “siriano”; l’ultimo verso declamato da Iago, che qui sostituisce se stesso al generale, cita Aleppo come girone infernale, dove l’intolleranza e la sua lucida affermazione, allontanano per sempre l’Eden della nostra più profonda e naturale umanità.